INTERVISTA A JUDITH KUTASI
Vi siete persi l'intervista in diretta su instagram a Judith Kutasi? Leggetela qui!
COME SI SENTE QUANDO SALE SUL PALCO? Quando salgo sul palco mi sento felicissima di essere in un luogo per me sacro dove posso condividere la mia arte e la mia passione per la musica. Posso inoltre stabilire un contatto con il pubblico ed è sempre una grandissima gioia.
COME E' INIZIATA LA TUA PASSIONE? COME HAI SCOPERTO IL TUO TALENTO? Quando ero bambina ballavo e cantavo sempre, e così mia madre mi ha fatto incontrare una musicista che diceva che avevo un talento naturale per la musica, e così a 11 anni ho cominciato a studiare pianoforte (che ancora suono volentieri nel tempo libero) e violoncello. Nel mio paese, in Romania, cantavo nel coro della chiesa e qualche piccola parte da solista, e così mi sono resa conto della voce che possedevo. Ho cominciato a cantare qualche canzone napoletana e qualche piccola aria, poi grazie alla mia insegnante, che diceva che avevo una voce bellissima, ho iniziato a studiare arie del periodo barocco.
QUALI DIFFICOLTA' HA INCONTRATO ALL'INIZIO DELLA SUA CARRIERA? Non posso parlare di difficoltà, perché per fare questo lavoro è necessaria la passione, una passione che è diventata un lavoro, ma che penso sempre come passione. E' un lavoro che bisogna amare e che per poter fare bisogna volerlo fare. Certo ci sono state difficoltà legate a audizioni e altro, ma quello che conta di più è sicuramente l'amore per la musica.
QUALI SONO I REQUISITI CHE HA DOVUTO AVERE E CHE UN CANTANTE DEVE AVERE? E' sicuramente molto importante il talento musicale e vocale, ma bisogna saper lavorare anche molto come attore. Bisogna essere attenti a quello che succedo attorno a te, nel mondo lirico. E' importante anche avere una mente forte per essere in grado di accettare la sconfitte e le porte chiuse alle audizione e ai concorsi. Un cantante deve anche conoscere più lingue per essere agevolato nel cantare il repertorio italiano, francese, tedesco e russo.
QUAL E' IL PERSONAGGI CHE PIU' LE APPARTIENE? Amneris in Aida è il personaggio che più mi appartiene, sia dal punto di vista interpretativo che da quello vocale. Amneris non è cattiva, ma fa delle cose cattive. Questo perché sogna l'amore di Radamès e per lui farebbe qualsiasi cosa. Giuseppe Verdi è il compositore che preferisco, sia come cantante e interprete, sia come ascoltatore. Verdi ha saputo con la sua musica creare personaggi ben definiti e con caratteri particolari tutti diversi.
QUAL E' LA PRODUZIONE CHE RICORDA CON MAGGIORE FELICITA'? Aida di Zeffirelli all'Arena di Verona, per i costumi, le scene, ma soprattutto perché è stato il mio debutto in Arena. L'Arena è un luogo con tantissima storia e amore per la lirica, l'arte e la musica. Cantare lì, davanti ad 11 mila persone, è una sensazione meravigliosa, incredibile, che per capire è necessario provare.
COSA NE PENSA DELLA TRASPOSIZIONE SCENOGRAFICA DI OPERE IN UN PERIODO E IN UN LUOGO DIVERSO DA QUELLO ORIGINALE? Penso che se fatto con intelligenza possa andare bene. Nel momento in cui la regia costruisce personaggi diversi, è anche difficile per un cantante interpretare un ruolo. Prima del canto, si studia la storia e la sottostoria, il perché della costruzione psicologica di un personaggio in un certo modo, e in una regia che stravolge tutto un cantante si trova in difficoltà nel dare la voce ad un personaggio. E' importante parlare con il regista e trovare accordi per agevolare i cantanti in questo. Al giorno d'oggi è quasi normale recitare e cantare in regie così.
COME STUDIA UN NUOVO PERSONAGGIO? Prima studio il libretto, la storia del libretto, la storia dell'opera, le ragioni musicali, il personaggio dal punto di vista interpretativo e psicologico e poi la musica. Ad ogni recita il personaggio si sviluppa e cambia anche a seconda della regia.
UNA DOMANDA CHE SPESSO CI SI PONE. UN CANTANTE HA SEMPRE L'ANSIA DA PALCOSCENICO? L'ansia c'è di solito al debutto di un ruolo o al debutto in un nuovo teatro. E' però un'ansia positiva che fa mantenere alta l'attenzione e ci fa rimanere vigili per tutta la recita. Poi nelle recite successive si è più tranquilli, soprattutto perché si conosce quello che succede dal punto di vista psicologico e vocale, si conoscono anche i vari problemi.
COME VEDE IL FUTURO DELL'OPERA? Spero che tutto torni come prima. Non possiamo sapere come sarà, ma qualcosa sarà diverso. Cambierà l'energia, ma non molto, perché i musicisti amano la musica e hanno l'arte e insieme fanno tantissima arte e si crea una magia che per sempre resterà.
COME CONTINUA IL SUO STUDIO IN QUESTI GIORNI? In questi giorni è bene cantare un ruolo che l'anima richiede. E' importante studiare nuovi ruoli o ruoli cantati anni prima per mantenere la voce fresca: lo studio è la cosa più importante per mantenere attiva la voce.
QUAL E' IL TUO RITUALE PRIMA DI CANTARE? E' molto semplice. E' importante per me dormire il più possibile perché il sonno fa bene al fisico e alla voce, fare una passeggiata, mangiare qualcosa di semplice ed andare in teatro due ore circa prima della recita per riscaldare la voce e fare tutto tranquillamente. Prima di andare in scena guardo lo spartito per dare un'ultima ripassata e per rinfrescare la memoria.
Ringraziamo Judit Kutasi per il tempo che ci ha dedicato: veramente grazie mille!